La storia di Digital Empathy
Una delle parole più sentite nell’ultimo anno è distanziamento. Ma allontanarsi, in modo precauzionale, per la propria salute, non deve significare isolamento. I rischi sarebbero enormi, dalla staticità organizzativa alla solitudine interpersonale. Una chiave per superare le distanze prodotte da questa fase storica è l’empatia.
Per molto tempo abbiamo considerato questo elemento nella sua espressione massima durante l’incontro vis-à-vis, quando due persone perimetrano lo spazio della relazione e la costruiscono fra prossemica e linguaggio. Eppure questa fase ci ha insegnato le potenzialità di amplificare la competenza empatica affinando gli strumenti digitali e dando alle relazioni online una capacità di colmare almeno parte della forza che si genera nell’incontro in presenza.
Non dobbiamo dimenticare che mettersi nei panni degli altri non è un mantra retorico da cavalcare seduttivamente in questa fase di ipersensibilità, ma bensì un faticoso e stupendo progetto relazionale che si sperimenta e co-costruisce in ogni contesto formativo, di consulenza o facilitazione.
Come professionisti e come organizzazione attraversiamo, infatti, tante storie e alleniamo l’ascolto perché è il nostro primo strumento di lavoro. Ascoltare profondamente l’altro e i suoi bisogni, anche nelle realtà che non conosciamo e che non abbiamo mai vissuto, ci consente di diventare cassa armonica e trovare il modo per “suonare” insieme e trovare metafore e strategie per veicolare messaggi e contenuti.
Così le organizzazioni, fatte di persone che si percepiscono accolte, trovano la via per oscillare verso le opportunità non ancora percorse, per intercettare le soluzioni ancora poco nitide, per trasformare le culture interne e orientare se stessi e la propria trama verso una valorizzazione autentica. E questo accade senza trama preordinata o destinazione nota. I processi evolutivi non sanno cosa accadrà e non può mai essere questa certezza a muoverli.
Nasce così l’idea di Digital Empathy, il connubio di due elementi che abbiamo sempre valorizzato, empatia e strumenti digitali, e che ora, anche in integrazione, possono dare ulteriore spazio alle nostre competenze ed ai vostri obiettivi.